Il 9 ottobre 2020, all’età di 90 anni, ha terminato il suo cammino terreno Ekaterina Vasilievna Korotkova-Grossman, figlia di Vasilij Grossman.

Era nata il 30 giugno 1930 a Kiev, figlia dello scrittore e della prima moglie Anna Petrovna Macuk (Galja), ucraina e discendente di una famiglia cosacca di Orenburg. Grossman aveva voluto chiamarla Ekaterina in onore della madre, Ekaterina Savel’evna.

Scrittrice e traduttrice di prosa, Ekaterina Vasilievna aveva dedicato tutta la sua vita alla letteratura. Prima in Ucraina, dove si era diplomata al Liceo e aveva studiato al Dipartimento Slavo dell’Università di Lvov, poi a Mosca dove si era trasferita dopo la guerra e si era laureata all’Istituto di Lingue e Letterature Straniere dell’Università Lomonosov. A Mosca aveva poi lavorato alla Biblioteca di Letterature Straniere. Amava moltissimo i classici inglesi, che aveva tradotto quasi tutti – Twain, Dickens, Elliot, Thackeray, Chesterton, Kipling e molti altri – ma traduceva anche i maestri della moderna prosa inglese. A lei si deve, tra l’altro, la prima traduzione di Agatha Christie in russo. Oltre alle traduzioni, era autrice di romanzi e racconti storici, e poi di memorie (compresi molti ricordi di suo padre).

Amava moltissimo suo padre. E amava soprattutto la sua prosa. Forse nessuno conosceva a memoria i suoi personaggi come lei, ne parlava come fossero persone vive. Poteva citare a memoria interi passaggi delle opere, così all’improvviso, e raccontava i suoi personaggi come se li avesse conosciuti ad uno ad uno, nel corso della sua vita, provandone compassione, stima, simpatia, odio o paura.

Noi del Centro Studi Vasily Grossman l’avevamo conosciuta quasi subito, all’inizio della nostra avventura. Eravamo stati ospiti da lei nel 2006, nel suo piccolo appartamento in Krasnostudenčeskij proezd, e immediatamente aveva accolto con entusiasmo e calore l’idea di creare un Centro Studi dedicato a suo padre. Desiderava soprattutto che di lui si facessero conoscere le opere meno note, oltre Vita e destino, che amava immensamente anche se si dispiaceva che la sua popolarità avesse oscurato le bellissime prose antecedenti. Da lì, era venuta a Torino per il secondo Convegno Internazionale del 2009 e poi a Mosca nel terzo Convegno Internazionale del 2014.

Donna profondamente buona, molto dolce e con un animo limpido e trasparente, era una persona sensibile, perspicace e sapeva essere spiritosa. Il suo ricordo rimarrà nella nostra memoria come quello di una persona speciale. Siamo grati per la sua vita e per tutto quello che ci ha lasciato, compresi i molti ricordi e le memorie su suo padre.

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