“La violenza non ha altro dietro cui coprirsi se non la menzogna, e la menzogna non può reggersi se non con la violenza. Non tutti i giorni né su tutte le spalle la violenza abbatte la sua pesante zampa: da noi esige solo docilità alla menzogna, quotidiana partecipazione alla menzogna: non occorre altro per essere sudditi fedeli.
Ed è proprio qui che si trova la chiave della nostra liberazione, una chiave che abbiamo trascurato e che pure è tanto semplice e accessibile: il rifiuto di partecipare personalmente alla menzogna. Anche se la menzogna ricopre ogni cosa, anche se domina dappertutto, su un punto siamo inflessibili: che non domini per opera mia! È questa la breccia nel presunto cerchio della nostra inazione: la breccia più facile da realizzare per noi, la più distruttiva per la menzogna. Poiché se gli uomini ripudiano la menzogna, essa cessa semplicemente di esistere. Come un contagio, può esistere solo tra gli uomini”.

(A. Solženicyn, Vivere senza menzogna!, 1974)

“[…] Насилию нечем прикрыться, кроме лжи, а ложь может держаться только насилием. И не каждый день, не на каждое плечо кладёт насилие свою тяжёлую лапу: оно требует от нас только покорности лжи, ежедневного участия во лжи — и в этом вся верноподданность.
И здесь-то лежит пренебрегаемый нами, самый простой, самый доступный ключ к нашему освобождению: личное неучастие во лжи! Пусть ложь всё покрыла, пусть ложь всем владеет, но в самом малом упрёмся: пусть владеет не через меня! И это — прорез во мнимом кольце нашего бездействия! — самый лёгкий для нас и самый разрушительный для лжи. Ибо когда люди отшатываются ото лжи — она просто перестаёт существовать. Как зараза, она может существовать только на людях”.

(A. Солженицын, Жить не по лжи!, 1974)

 

Comunicato stampa

 

Il 28 dicembre 2021 la Corte Suprema della Federazione Russa ha decretato la chiusura di Memorial Internazionale per aver violato la “legge sugli agenti stranieri” del 2012, ma anche per aver “interpretato scorrettamente la storia sovietica e creato ‘una falsa immagine dell’URSS raffigurandola come Stato terrorista’ e ‘aver criticato gli organi del potere’” (https://www.memo.ru/en-us/memorial/departments/intermemorial/news/667).

Memorial, centro di ricerca, dal 1989 lavora per preservare la memoria delle vittime delle repressioni sovietiche e in anni più recenti si è adoperata anche per far conoscere le violazioni dei diritti civili e politici nella Russia contemporanea.

I primi passi del Centro Studi Vasily Grossman sono legati all’associazione Memorial, grazie alla quale abbiamo potuto realizzare la mostra retrospettiva dedicata alla figura dello scrittore e al suo capolavoro Vita e destino, che è stata esposta in decine di città russe oltre che in alcune delle principali capitali del mondo. Con Memorial dal 2007 al 2016 abbiamo conferito un premio Grossman, dedicato agli studenti delle scuole per elaborati realizzati a partire dalla lettura di testi grossmaniani.

Esprimiamo la nostra solidarietà agli amici di Memorial e condanniamo questa sentenza che rivendica come unica possibile lettura della storia sovietica quella formulata oggi dallo Stato, peraltro di memoria staliniana, privando del diritto di espressione ed esistenza nella società civile russa coloro che ad essa si oppongono sulla base di una ricerca storicamente documentata e libera da pregiudizi ideologici.

Scarica il comunicato stampa in pdf